Il plastico di Ernesto Cappellano & Enzo Massaioli
11 – LA PENISOLA SINISTRA E LA LINEA AEREA
Con il completamento del paesaggio nella penisola di sinistra e della linea aerea, ecco un’altra puntata del resoconto della realizzazione del nostro impianto. L’estremità’ sinistra del plastico e’ caratterizzata dalla presenza di una zona industriale e di una città turistica posta su una rupe. In effetti, in questa zona il paesaggio prevale sulla ferrovia in quanto copre il cappio di ritorno della linea principale, la discesa in spirale verso la stazione nascosta e la nuova linea di ingresso al deposito di smistamento carrozze/stazione di testa di futura costruzione, come modulo del plastico Vintage.
Nella fig.11-01 una vista di insieme della penisola Sn e nella fig. 11-02 una veduta panoramica dall’alto del borgo medioevale. Come si vede, ai lati dell’edificio della stazione principale, la città e’ rappresentata da una schiera di semicase in cartoncino della Auhagen. Incollando uno schermo di carta nero all’interno, che lascia libere solo le finestre, ho potuto illuminare le case per il funzionamento notturno.
Per separare otticamente la città dalla campagna che si stende verso destra, ho pensato di realizzare un’antica porta di ingresso con un tratto di mura di pietra. Il modello e le misure le ho trovate su un catalogo. Con qualche adattamento, ho disegnato e poi costruito la porta della città con compensato, listelli e i fogli di resina della Krea (figg. 11-03 e 11-04).
Dall’altra lato della stazione, verso sinistra, la strada cittadina si biforca dirigendo, da un lato, verso il terminal petroli, posto alla radice della penisola e dall’altro, con un viadotto, verso la città turistica (fig. 11-05).
Il terminal petroli e’ caratterizzato da una banchina sopraelevata con tre stazioni di pompaggio. I carri cisterna che si affiancano alla banchina vengono riforniti con bracci mobili (fig. 11-06). Anche la banchina e’ un’autocostruzione realizzata con compensato, listelli e materozze di plastica avanzate dai kit di montaggio degli edifici.
Totalmente autocostruito anche il posto di blocco che controlla gli scambi e i segnali all’uscita della stazione verso sinistra (fig. 11-07).
Il viadotto, in compensato e (ancora una volta) fogli di resina, (figg.11-08) supera i binari della ferrovia, che si dirigono verso le gallerie alla base della rupe (fig. 11-09) e prosegue sulla strada a tornanti. In un tornante, con spirito imprenditoriale, qualcuno ha pensato ad aprire un chioschetto per rinfrescare chi si ferma ad ammirare il panorama (fig 11-10).
La città ha un’ampia piazza, lastricata in pietra e abbellita da una fontana monumentale (fig.11-11). Il lastrico e’ la fotocopia di un selciato, riprodotta e stampata in fogli A4 incollati poi sul compensato. Un serbatoio e una pompetta posti sotto il piano fanno circolare l’acqua nella fontana. La piazza e’ dominata dal palazzo signorile del settecento ed e’ contornata dagli edifici più importanti della città: il municipio, la chiesa, la farmacia e altri negozi. (figg. 11-12 e 11-13)
Non poteva mancare quello del fermodellista (fig. 11-14). Nell’angolo della piazza c’e’ un’antica locanda con un cortile in cui, nella bella stagione si può mangiare all’aperto (fig.11-15). Il paese e’ a sua volta sovrastato dal castello medioevale che i turisti possono visitare arrampicandosi sulla ripida strada in salita.
La linea aerea e’ tutta opera di Enzo e della sua capacità di lavorare e saldare i metalli. Il modello ispiratore e’ quello della linea aerea tedesca ma con molte trasgressioni. Il palo standard, ha le stesse dimensioni di quello Märklin ed e’ stato realizzato con un profilato ad “H” di ottone da 4 mm, cui sono stati saldati a stagno una mensola in filo di ferro e filo di rame. Il palo si fissa al piano di compensato con una filettatura tagliata da una vite da 3 mm., saldata sotto il profilato e serrata sotto il piano da un dado con rondella. La base del palo e’ stata ricavata da un listello (fig. 11-16).
I portali che sorreggono la catenaria sono stati realizzati, su misura, con filo d’acciaio. Per ogni portale e’ stata costruita una dima su un segmento di asse di legno, come si vede in foto (fig. 11-17). Dove necessario isolare il portale dalla catenaria, sono stati inseriti, prima della saldatura, dei pezzetti di guaina isolante termorestringente. Dei pali speciali a doppia mensola sono stati necessari per la linea aerea della stazione (fig. 11-18). A proposito della stazione, dalla foto si vede che abbiamo modificato l’impianto di illuminazione, incollando delle strisce adesive di diodi sotto le pensiline invece dei diodi singoli che avevamo usato in precedenza ma che si sono rivelati poco resistenti.
I segmenti di catenaria in rame da 1 mm. sono stati realizzati anche loro utilizzando una dima (fig. 11-19). Le misure, in linea di massima, corrispondono a quelle degli elementi di catenaria Märklin ma molti pezzi hanno richiesto misure specifiche, soprattutto le sezioni sugli scambi e sugli incroci (fig.11-20). Ogni spezzone di catenaria termina con occhielli e ganci per ancorarlo alle mensole di sostegno o ai portali. Dove necessario, per tenere ben affiancati gli elementi, sono state utilizzate delle piccole molle di acciaio armonico, costruite ad hoc.
Il raccordo tra la linea aerea esterna e quella nascosta (descritta in una puntata precedente), in corrispondenza degli ingressi delle gallerie, e’ stato realizzato affiancando i due tratti, sotto le gallerie e ripiegandone le estremità verso l’alto di un paio di cm. per garantire un passaggio morbido dei pantografi da una all’altra linea (fig. 11-21).
Mi fermo qui con la descrizione tecnica per non appesantire ma se qualcuno ha qualche curiosità siamo pronti a rispondere. Ecco invece qualche foto di loco in azione con pantografi in presa. (Figg. Da 11-22 a 11-25)
A questo punto, si può dire che il paesaggio e’ terminato, anche se ci sono decine di particolari da rivedere, risistemare, completare, Il prossimo passo impegnativo e’ la realizzazione di un fondale. Nelle foto si vede che e’ già stato predisposto il sostegno in compensato su cui fissarlo. Ho già visto che non e’ semplice trovarne uno che si adatti bene a quanto già fatto. Comunque lo studio e’ in corso. Anzi, se qualcuno ha suggerimenti in merito sono ben accetti.
Un altro lavoro importante e imminente e’ la sistemazione generale dell’impianto luci. Abbiamo valutato che e’ necessario un impianto dedicato in corrente continua per alimentare le decine di diodi che illuminano il plastico, anche per limitare la moria di luci che ci sembra eccessiva a causa, sospettiamo, dell’alimentazione in c.a. Inoltre, e’ necessario razionalizzare il circuito in modo da poter intervenire puntualmente per manutenzioni e riparazioni senza sbrogliare le matasse di fili volanti che ancora ci sono.
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