21 maggio 2011 - a cura di Alberto Pedrini
Vi propongo un brevissimo reportage fotografico della mia visita odierna al raduno dedicato al vapore vivo.
Per chi non conosce la location è utile una visita al sito dell'azienda: Rosmarì Vallino
Il circuito principale è stato ancora ampliato rispetto al disegno, mentre l'anello in scala 1 è rimasto lo stesso.
Il clima di questi raduni è veramente "caldo" e non mi riferisco alla temperatura delle caldaie delle locomotive, ma all'amore dei costruttori per le loro creature.
Impossibile capire e giustificare la vista di persone adulte a cavallo dei loro destrieri in metallo se non conoscendoli, ascoltando i racconti delle loro costruzioni e toccando con mano questi grandi modelli. Centinaia di ore di lavoro e competenze incredibili per costruire dal nulla una macchina funzionante come quelle vere.
la Br38 di Claudio Pesolillo in rimessa e pronta a prender servizio.
Certo costruire portarsi a spasso queste macchine non è cosa per tutti, ma il divertimento pare assicurato, sia per i macchinisti che per i numerosi passeggeri sorridenti seduti sulle panche/vagone.
Passo quindi a proporvi qualche immagini dell'anello in scala 1, decisamente più accessibile a chi volesse cimentarsi con la scala maggiore.
Come si vede nei numerosi video presenti su Youtube cercando "Aster Live Steam in Italy" l'anello è in cemento e posto ad altezza di lavoro dei macchinisti
Il circuito non è alimentato elettricamente, sia perché essendo all'aperto è soggetto a ossidazioni, sia perché i cuori degli scambi non sono isolati.
Vi possono circolare quindi solo locomotive a propulsione autonoma. La maggior parte dei modelli sono a vapore,
ma non mancano le curiosità, come questa F7 mossa da un motorino a scoppio che aziona un generatore di corrente che a sua volta alimenta i motori elettrici:
O questa BR 212 Märklin alimentata da batterie e comandata da...
una mobile station pilotata da un apricancello, avete letto bene, il proprietario usa un telecomando a quattro pulsanti, la scheda ricevente è collegata a un motore da fotocopiatrice che ruota nei due sensi la manopola della MS1 via elastico, un canale è collegato all'inversione di marcia e uno alla funzione fischio, pescando sul circuito della MS1 i contatti giusti. Non chiedetemi come si faccia, ma funzionava alla perfezione.
Altra soluzione per il coccodrillo, direttamente comandato da batterie e una MS1, questa volta solo smontata per fare uscire dal vagone la manopola di comando. Per fermarlo bisogna inseguirlo.
Insomma, se si possiede un modello in scala 1 è possibile adattarlo e partecipare a questi eventi.
Sul circuito c'era anche questa coppia "anfibia" dell'artigiano Mari, famosissimo costruttore di autentici gioielli.
Gli dedico qualche foto in più
Chiudo con un'immagine di cosa ci vuole per il trasporto dei modelli
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