RICORDI E RIFLESSIONI (Racconto)
Natale
Sotto l’occhio attento e vigile di mio padre, composi il mio primo convoglio e dopo qualche breve spiegazione sull’uso del trasformatore, feci partire il treno ad una velocità moderata. Ma il piacere di un bambino non è legato alla lentezza, ma alla velocità; se può fa tutto naturalmente di corsa: pensa, mangia, parla, si muove, intuisce, gioca; quindi il treno doveva muoversi alla massima velocità con le lampadine alla massima luminescenza. Mi piaceva vedere come vorticosamente ruotavano le bielle e le ruote stesse, quasi da non distinguersi, e la fatica che faceva il treno in curva per vincere la forza centrifuga e non uscire dalla sede dei binari. Dovevo stare attento quando si avvicinava mio padre e ridurre la velocità ed anche il mio gioco cambiava; mi divertivo a caricare al volo gli unici due vagoncini aperti con caramelle, noccioline e quant’altro ci potesse stare.
Non ho altri ricordi di quel lontano Natale; con difficoltà ricordo i volti giovani dei miei genitori e di mia sorella. Ben inciso invece rimane nella mia memoria il ricordo di quel magico momento che fece scaturire in me la passione per il “trenino” e che da oltre cinquant’anni mi accompagna nel mondo del fermodellismo. Ogni vola che ricevo un regalo, per Natale o qualche speciale ricorrenza, spero sempre di riceve qualche oggetto legato al mio hobby e rivivo con intensità e piacere il mio primo momento da “ferroviere”. Forse sono rimasto ancora un bambino…..?
ENRICO PORTA
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