Eugenio Roncelli

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Il plastico di Eugenio Roncelli

 

La mia passione per i “trenini”  è nata negli anni sessanta con il primo regalo di una 3000; da lì è cresciuta molto fino all’università. Periodicamente montavo i binari con tutti i collegamenti in camera mia (dove non entrava nessuno e le pulizie le facevo io) sognando sempre lo spazio per un plastico vero. Già allora, comunque, l’interesse era per la movimentazione più che per l’estetica e, con gli anni, ho cercato di automatizzare il tutto, anche perché dalla fine degli anni 70 mi occupavo di sistemi automatici di trasporto (relè, elettronica, poi PLC, microprocessori etc). Ma il problema era lo spazio !!!!.

Dopo vari tentativi, dall’inizio di quest’anno ho a disposizione un locale per il mio “trenino”. Ho rispolverato (termine esatto) quanto avevo ed ho ricostruito un primo tracciato. Ma la passione congiunta con l’automazione ha avuto il sopravvento: ho deciso di abbandonare il mitico binario M per il nuovo C e di digitalizzare il tutto. Da qui è nato il nuovo progetto: dopo diverse prove (blocchi elettronici, moduli di frenatura etc) ho deciso di passare al controllo tramite PC e WinDigipet Pro, con il passo intermedio della Central Station. Il piano di lavoro prevede un impianto base (ma piuttosto complesso perché prevede almeno 6 treni in movimento) che dovrebbe essere attivo per Natale con la CS e per Pasqua con il PC

Per la parte scenica prevedo tempi lunghi perché non è il mio “forte”. Naturalmente, nel frattempo, ho incominciato anche a digitalizzare le vecchie motrici: ESU LokPilot mfx (il Sound costa ancora molto) con motore a magneti permanenti è la soluzione ideale per me: scelte intermedie, mantenendo il motore in ca, non sono soddisfacenti (ne ho una con TAMS ed un’altra con un Delta Märklin che nel tempo rimodificherò).

Le foto sono poche al momento perché, nella fase costruttiva, alcune parti sono smontate per poter eseguire i collegamenti nella parte contro il muro (a proposito: tanti parlano di aspetti scenici, ma nessuno ricorda che il cablaggio è molto oneroso in termini di tempo se si vuole un vero impianto digitale automatico).

Ormai la strada è tracciata e spero di trasferire la passione alle mie nipoti.

Gli sviluppi nelle prossime puntate.

 

La prima versione con binari M tradizionale analogico

Vista d’insieme della prima versione

Altra vista della vecchia idea

 

Il nuovo tracciato

Altra vista del nuovo tracciato (la loco è in “riparazione”)

Il “parco rotabile” sistemato provvisoriamente

Il tracciato nella versione attuale (in giallo la quota inferiore)