Il plastico di Ernesto Cappellano & Enzo Massaioli
04 - LINEA SECONDARIA E SISTEMA DI CONTROLLO
Terminata la stesura del tracciato abbiamo messo in funzione il plastico, sia pur in maniera limitata all’essenziale, e abbiamo iniziato la stesura del cablaggio. Tuttavia, poco dopo l’avvio del lavoro e’ capitata l’occasione di acquistare, quasi in blocco, il materiale d’armamento necessario per la realizzazione della linea secondaria e di un breve raccordo industriale.
Posati quindi gli attrezzi da elettricista abbiamo ripreso quelli da falegname e costruito, con gli stessi metodi gia’ descritti nella puntata precedente, la linea secondaria. La linea parte dai binari 1 o 2 della stazione principale e sale verso la penisola di destra, su una lunga rampa, fino alla quota di 128 mm. dove trova la stazione secondaria.
Questa e’ composta da due binari di sosta, in cui i treni possono attendere la coincidenza, e un breve tronchetto.
Ripartendo la linea sorvola, su un viadotto curvo, lo scalo merci e scende quindi verso la stazione principale.
Il raccordo industriale e’ invece situato all’estremita’ sinistra dell’impianto ed e’ costituito da due semplici binari morti.
Le prove di funzionamento, oltre a darci la soddisfazione di vedere circolare i primi convogli, ci hanno suggerito il modo piu’ opportuno per sezionare elettricamente l’impianto e ci hanno fatto individuare le posizioni piu’ adatte per controllare il plastico. Ad ogni sezione e’ stato assegnato un trasformatore. Negli schemi seguenti la suddivisione elettrica dell’impianto con la posizione dei trasformatori.
In queste immagini il tracciato e’ leggermente diverso da quello del progetto iniziale della prima puntata e corrisponde alla realizzazione finale. Nello schema, ogni trasformatore ha il colore della sezione che alimenta e il trasformatore verde chiaro (posto di fronte alla stazione principale) ha la possibilita’, smistando un deviatore, di prendere il controllo del circuito verde scuro, in modo che un singolo operatore possa comandare tutta la linea principale. Il trasformatore rosso non e’ collegato al tracciato ma prende il carico delle luci e degli accessori della zona destra del plastico. Un altro trasformatore, posto sul piano della stazione nascosta, ha il carico della parte sinistra dell’impianto.
Il comando delle macchine e degli accessori, almeno per il momento, e’ solamente analogico. L’entita’ della spesa da affrontare per acquistare i decoder per 46 locomotive (su un totale di circa 50) e per circa 80 accessori ha fatto rimandare ad un futuro indefinito il passaggio al digitale.
I trasformatori sono stati fissati a delle mensole sostenute da due robuste staffe angolari avvitate sulla fascia esterna nelle posizioni ritenute piu’ adatte per controllare l’impianto. Abbiamo quindi iniziato a stendere metri di filo elettrico unipolare colorato da 1 mm. rispettando il codice di colori tradizionale di Marklin. Per la trazione (rosso) e per la luce (giallo) abbiamo creato dei bus di alimentazione che corrono ad anello sotto i telai. Dagli anelli si dipartono i penzoli necessari per distribuire le alimentazioni. Nella prossima immagine si vedono i festoni di cavetti ancora in attesa di sistemazione definitiva.
Prima di completare il sistema di comando abbiamo realizzato il sistema di blocco di sicurezza per far circolare contemporaneamente piu’ treni sulla linea principale. La linea e’ stata suddivisa in sette blocchi, ognuno dei quali controllato da un segnale principale. Immediatamente dopo ogni segnale il treno incontra un binario di contatto (autocostruito) che, alla pressione del pattino della locomotiva in transito, da’ il rosso al segnale appena passato e il verde al segnale posto due blocchi piu’ indietro. Con questo sistema siamo riusciti a far circolare con continuita’ (e senza tamponamenti) tre convogli in maniera automatica. Questa è la posizione dei segnali del blocco automatico.
Per comandare gli accessori abbiamo costruito 6 quadri di comando sinottici affiancati al trasformatore che controlla la zona interessata. Due quadri permettono di controllare la stazione principale (Lato Sn. E Lato Ds.). Altri quadretti comandano rispettivamente la stazione nascosta, il deposito locomotive, la linea secondaria e lo scalo merci. I quadri sono stati costruiti con una tavoletta di compensato di dimensioni A4 rinforzata da una cornice di listelli 2x2 cm. I tracciati sono stati schematizzati dipingendo prima la tavoletta con due mani di bianco, tracciando successivamente con nastro adesivo da carrozziere i percorsi e infine ricoprendo il tutto con un bel verde vivace. Una volta asciutta la vernice, e’ stato rimosso il nastro adesivo.
Ogni quadretto e’ stato quindi forato e sono stati sistemati i pulsanti di comando colorati rossi, verdi o neri,
nonche’ gli interruttori che danno alimentazione ai tratti di binario isolati non serviti da segnali. Dopo la saldatura di ogni cavetto al pulsante o interruttore corrispondente, i quadretti sono stati fissati in posizione.
Del sistema di comando fanno parte anche delle pulsantiere tradizionali con le quali, in caso di necessita’, si possono azionare manualmente i segnali del sistema di blocco automatico.
Durante la stesura del cablaggio abbiamo verificato la necessita’ di allineare le polarita’ di tutti i trasformatori collegandoli come indicato qui.
Se durante questa operazione (con ambedue i trasformatori regolati su una tensione media) si accende la lampadina, una delle due spine dovra’ essere ruotata. L’operazione va poi ripetuta per tutti i trasformatori presenti.
Sono emerse anche altre indicazioni e suggerimenti che possono essere utili a chi si imbarca nell’avventura di costruire un plastico e contiamo di riassumerle in futuro, magari in una puntata dedicata.
Ora il plastico e’ completamente funzionante, nella sua parte ferroviaria, anche se ancora privo di paesaggio e di linea aerea. Le foto seguenti danno un’idea di come sta venendo.
Prossimamente provvederemo a mettere in ordine il cablaggio in modo da fare sparire gli antiestetici festoni pendenti in vari punti dalla struttura, poi passeremo alla prossima puntata. Non avendo una precedente esperienza, abbiamo deciso di iniziare il paesaggio prima di costruire la linea aerea. Perche’ immaginiamo che, con questa montata, sia piu’ complicato incollare, verniciare, ecc. ecc. Qualcuno che ha altre idee?
Le risposte nell'indice:
Please give your comments here: