Mi chiamo Arakem Marco Venditti e ho 55 anni. Vivo a Roma ma per motivi di lavoro (sono un giornalista) viaggio spessissimo...ovviamente in treno.
Avevo 5 anni quando mio mio padre mi regalò il primo trenino elettrico. Un Märklin in confezione starter col mitico binario m e la storica locomotiva serie 3000. Da quel lontanissimo giorno del 1961 mio padre, con frequenza settimanale, sul fine settimana mi portava sempre separatamente locomotive, vagoni passeggeri, vagoni merci, binari, scambi e semafori. Il problema e l'ossessione di ogni modellista è sempre stato rappresentato dalla mancanza del benedetto spazio, cioè, un territorio lontano da ogni incursione estranea e lontano dagli isterismi delle mogli e delle suocere. Dove poter costruire il famoso "plastico" allora? Mio padre non si perse d'animo e ne realizzò un tipo progettato per scomparire in meno di 30 minuti in caso di qual si voglia emergenza, un modello di plastico modulare, forse uno dei primi mai realizzati, non saprei ma sicuramente di facile impiego e assoluta versatilità. Il plastico era rappresentato da due ovali frontali con tre stazioni di passaggio ed una terminale in posizione estremamente laterale. Quest'ultima, formata da tre binari ed una stazione classica in stile italiano, con respingenti Märklin tutti illuminati. L'impianto era corredato di numerosi scambi con marmotte luminose e tantissime fonti di illuminazione nei segmenti cittadini. Il plastico occupava una parte di una stanza che era adibita a salottino e dopo un mese mia madre pensò bene di sbolognare il tutto tra le imprecazioni di mio padre e i miei occhi lucidi e delusi. Quel plastico aveva discrete dimensioni.4 metri per 1,20. Ebbene, da quel giorno del 1961 non ebbi più la possibilità di ricostruire un plastico e il desiderio di mio padre morì con lui e a me restò il mio sogno incompiuto di avere un plastico tutto per me. Dopo la scomparsa di mio padre ereditai un immenso patrimonio targato Märklin. Decine e decine di scatoloni, di materiale ferroviario. Case, costruzioni e materiale rotabile e alcuni pezzi assolutamente introvabili. Ma il mio primo starter con la mitica "3000" quello si che non ha prezzo. L'odore della scatola e del grasso della "3000" ha un fascino tutto particolare, incalcolabile. Quello stesso di quel 1961. Passione Märklin.
Ora mio padre non c'è più ma il Märklin mi è rimasto nel cuore ed è questa l'eredità che mi ha lasciato. Un amore indistruttibile. Facendo il giornalista e non avendo gran tempo da dedicare al mio sogno di sempre ho però trovato dei ritagli di tempo ricavati tra una trasferta e l'altra. Mi sono allora costruito una sorta di plastico trasportabile composto da un doppio fondo di base in legno di 3 metri per 95cm. piccolo ma pratico. Il tutto è ancora in fase di realizzazione e la sua predisposizione è di esser ulteriormente estendibile nel caso di una collocazione permanente e definitiva. Chissà quando.
A volte i sogni possono essere realizzati, in comune anche ma pur sempre sogni Märklin.
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