Roberto & Luigia Lauricella

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Difficile dire cosa mi abbia spinto a costruire un plastico, difficile citare  tutti ricordi che porto con me della mia infanzia con il «mio» Marklin , sicuramente ricordo mia mamma che stirava mentre la mia 103 inanellava centinaia di giri su quel piccolo ovalino che a me sembrava grande ed immenso, ricordo «l’odore di Marklin» e ricordo che afferrando con la dovuta delicatezza la locomotiva apprezzavo il calore emesso dal mantello, era calda……era viva.

Poi passano gli anni, le esperienze, le difficoltà della vita, ma qualcosa del passato rimane sempre in noi e allora perché reprimerlo, sì forse e’ proprio da questa considerazione che e’ nata in noi la voglia di costruire un plastico.

amici Markliniani, ho scritto "noi", perché io sono fortunato, anzi strafortunato, perché la mia meravigliosa moglie mi ha seguito, mi ha spronato ed ha partecipato con entusiasmo a questa costruzione, questo e’ il motivo per cui raccontando a voi le sensazioni che trasmette il plastico troverete sempre «noi».

Per «noi», dicevo,  è stata una grande gioia costruirlo e un mix di esperienze, dal design alla realizzazione quanta strada c’è e quante ore passate a pensare le possibili migliorie, il tutto mentre la vita scorreva ….si cambiava casa….. e nascevano Manuele e Cristiano!

Ora i miei piccoli Manuele e Cristiano giocano con me, creano convogli e fanno manovre azzardate, loro sono all’avanguardia, loro giocano in Digitale mentre io….un po’ più vecchietto….. provo ancora gioia ed attrazione verso l’analogico, verso le cose che ora non piacciono più come gli ingranaggi a cascata (semplicemente magnifici) o le locomotive che non emettono suoni….. ma non ce ne è bisogno il loro rumore è già musica.

No, non bisogna disprezzare il nuovo, ma bisogna anche educare i pochi bambini rimasti a giocare con i treni della “mia”, anzi “nostra”, epoca per insegnare loro che il modello analogico e’ un pezzo di storia Marklin e come tale non va rinnegato, anzi va apprezzato, bisogna dar loro in mano una locomotiva e far sentire loro il peso, la robustezza far apprezzare l’affidabilità’.

Però è proprio triste vedere i bambini trascorrere le giornate davanti alla televisione o giocando con i giochi elettronici quando c’è un Hobby che permette di sviluppare la mente che unisce l’abilita’ costruttiva con la fertilità intellettuale, probabilmente i tempi cambiano ma un po’ di colpe sono anche nostre, di noi genitori.

Ora Manuele e Cristiano dividono la loro stanza con il «nostro» plastico, non è enorme….. ma è al limite della sopravvivenza, ma per loro è parte integrante della loro cameretta, loro sono cresciuti con il plastico!

Non posso e non voglio terminare queste mie brevi riflessioni senza citare il mio fratello Marco (non e’ mio fratello……di più), compagno di grandi avventure Markliniane e non, mio faro! Grazie Marco  la tua amicizia rientra tra le fortune che la vita mi ha riservato!

 Roberto

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Photo: Alberto Pedrini

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