Carlo Rastelli

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Valerio

La passione per il treno nasce in me all’età di 6 anni. Il Marklin era gelosamente custodito a casa dei miei nonni paterni a Torino, e vedevano la luce solo a Natale: veniva montato sul pavimento un tracciato a doppio cappio di ritorno ripiegato su sé stesso, dagli ingombri di circa 5 metri  per 3, rigorosamente analogico con binari M e locomotive circolanti serie 3000. Non mancava nulla: dalla 3031 a far le manovre nella piccola stazione di testa, 3046 per i merci e 3048 per i passeggeri con 3005 di riserva, 3015 se i vagoni erano un po’ di più, oppure 3066 se sconfinava, fino ad arrivare in America con le ali della fantasia, trainati dalla coppia 3062-4062.

 Ho rilevato una tradizione vecchia ormai di 4 generazioni, poiché il trenino è entrato in casa Rastelli quasi 50 anni fa. Per problemi di salute i miei nonni si sono trasferiti da noi, ma il trenino a Livorno è uscito dal mobile della sala (“tenuto al posto delle bottiglie di liquore” come diceva mio nonno) solo un paio di volte, per poi rimanere rinchiuso per oltre 8 anni. Solo il nuovo trasloco ha fatto rivedere la luce alle locomotive, anche grazie a migliori prospettive economiche. Il treno mi ha dato e mi sta dando stimoli completamente diversi, da quello che l’aeromodellismo (l’altra mia passione, anch’essa ereditata) mi ha dato fino ad ora. Il digitale offre infinte possibilità di controllo, oltre a rendere più interessante l’elaborazione elettronica delle locomotive.

Mi è sempre piaciuta la possibilità di avere luci costantemente accese, segnali di testa alternati al senso di marcia, locomotive che restano ferme senza dover sezionare un tratto, e in questo senso il digitale è stata un bellissima scoperta. Ora mi ritrovo quindi a portare avanti 2 hobby contemporaneamente: come fare? La fortuna mi è venuta incontro a ottobre, scoprendo che in affitto ad una cifra relativamente bassa c’era un garage da 42metri quadri. Subito fermato, mi ha permesso di mettere tutto e di avere pure lo spazio per lavorare. Ora non ci sono più scuse: Lavorare!!!

Carlo

Io sono il Papà di Valerio, Carlo,  ed ho ben poco da aggiungere a quello che lui ha detto. E’ sempre stato per anni un mio sogno costruire un plastico, ed ora, grazie agli stimoli fornitimi da Valerio e la rinata fiamma dopo un incontro “Vintage”  a Bergamo nel 2008 organizzato dai componenti del gruppo Marklinfan,  sta diventando realtà mediante i moduli del Marklinfan, che sono sfruttabili tranquillamente a casa,  per poi divenire un unico grande plastico nei vari ritrovi (mostre o giornate ludiche che siano) con i moduli degli altri componenti del gruppo

Dopo una prima “bozza” di porto, stiamo costruendo quello definitivo e presto sarà ultimato, giustamente ora abbiamo tutto a disposizione….quindi….Lavorare è l’imperativo!!!

 

Ganci digitali Porto Rastelli Vigneto Rastelli Madonna dell'acqua