Il plastico di Ernesto Cappellano & Enzo Massaioli
07 – MIGLIORAMENTI E PAESAGGIO
Nei mesi trascorsi dall’ultima puntata i lavori sul plastico sono continuati a ritmo lento ma costante in due direzioni. Da una parte, abbiamo realizzato alcune migliorie per rendere l’impianto piu’ funzionale ed affidabile, con l’aiuto anche di un po’ di elettronica. Dall’altra, abbiamo iniziato a cimentarci con il paesaggio. Un impegno, per noi, del tutto nuovo ma che ci sta coinvolgendo molto e con soddisfazione.
Una volta reso pienamente operativo l’impianto, ci siamo resi conto che la stesura del cablaggio aveva fatto somigliare la parte inferiore del telaio ad una ragnatela di cavetti colorati che correvano da una parte all’altra degli 8 mt. di estensione del plastico, senza una mappatura dei percorsi e delle utenze collegate, con conseguenti difficolta’ in caso di interventi di modifica o riparazione (La foto seguente rende bene l’idea).
Con molta pazienza abbiamo riordinato il percorso di tutti i cavi. Un lavoro che ha richiesto una notevole quantita’ di tempo, ma che era necessario, sia per l’estetica che per la manutenibilita’ dell’impianto. In corrispondenza dei quadri di comando e dei trasformatori, sono state realizzate delle batterie di morsettiere, sulle quali sono stati attestati tutti i cavi in arrivo prima di inviarli ai relativi pulsanti/trasformatori. Le morsettiere sono state montate su una basetta di compensato e sono state realizzate “a gradini”. Le basette sono state avvitate sulla fascia esterna del telaio. In questo modo e’ possibile intervenire su ogni singolo cavo.
Ogni posizione sulla morsettiera e’ stata identificata con un numero e registrata in tabelle conservate nel raccoglitore contenente tutte le informazioni e i dati utili per la gestione dell’impianto (piani dei binari, schemi elettrici, dati di servizio delle loco, manutenzioni fatte/da fare, pezzi di ricambio necessari, ecc.).
Intorno ai fasci di cavetti, dove possibile, e’ stata avvolta una guaina a spirale semirigida, trovata al negozio di materiale elettronico. Questa guaina, raccogliendo i cavi, forma quasi dei conduttori multipolari che, all’occorrenza, sono stati fissati alla struttura con i cavalletti di plastica usati per inchiodare al muro i cavi d’antenna TV.
A proposito di televisione. Per migliorare il controllo del tracciato in alcuni punti delicati, abbiamo installato un mini impianto televisivo a circuito chiuso, con due telecamere che tengono sotto controllo due tratti di percorso al coperto nella penisola di destra. Il relativo monitor e’ stato posizionato su una mensola sopra il posto di comando centrale, in corrispondenza della stazione principale. Vista la semplicita’ e l’utilita’ del sistema, non e’ escluso che in futuro, il controllo video venga esteso ad altri punti sensibili non in vista.
Un altro intervento migliorativo ha riguardato il circuito automatico di blocco. Infatti, i binari di contatto autocostruiti, anche se affidabili, creavano una lieve discontinuita’ nel movimento delle locomotive nell’attimo in cui il pattino premeva il pedale di contatto. Su un interessante sito fermodellistico americano (“model railroad electronic circuit lists” www.mrollins.com/circuit.html) abbiamo trovato dei circuiti elettronici utili per diverse applicazioni. Abbiamo cosi’ pensato di sostituire ciascun pedale con un circuito a diodi infrarossi capace di sentire il passaggio del treno e di originare un impulso in grado di comandare la bobina di un segnale o di un altro accessorio.
schema del circuito scelto
Enzo ha poi provveduto a costruire sei mini cartoline elettroniche che sono state distribuite sulla linea principale sotto il piano del plastico, sostituendo i binari di contatto. Attualmente, il sistema di blocco automatico della linea principale e’ perfettamente funzionante con questi circuiti. Dal punto di vista estetico, dato che non e’ stato possibile mimetizzarli, i sensori sono stati realizzati come delle colonnine
che ricordano vagamente quelle telefoniche
In quest’ultima foto si vede che il sensore posto in questa zona serve i due binari che corrono paralleli, ponendo al rosso entrambi i segnali al passaggio del treno. Si vede chiaramente anche un tratto di linea aerea. Ma di questa parleremo piu’ estesamente in una prossima puntata.
Per realizzare il paesaggio abbiamo deciso di partire dalla penisola di destra e dallo scalo merci (non avendo esperienza ci sembrava piu’ semplice). Con del compensato abbiamo riprodotto i portali in cemento armato del tratto dell’ovale di destra e della salita dalla stazione nascosta nel punto in cui escono allo scoperto.
Il compensato e’ stato rivestito di stucco per dargli un aspetto piu’ realistico. Successivamente e’ stato pitturato con vernice grigia color cemento.
Per formare il terreno abbiamo usato la classica rete da pollaio, fissata con una cucitrice sui sostegni di legno e modellata per dare l’andamento voluto al rilievo.
La rete e’ stata ricoperta di uno strato di strisce di carta di giornale imbevute nella colla vinilica diluita con acqua.
Sulla carta, ancora bagnata, e’ stato poi steso uno strato leggero di stucco. Quando asciutto, lo stucco e’ stato colorato con pittura acrilica ad acqua color terra. Poi e’ stato spennellato con la mistura di colla vinilica diluita sulla quale e’ stata fatta piovere l’erbetta sintetica gia’ pronta. Gli alberi e i cespugli sono stati incollati con colla a caldo,
Nelle diverse foto si vedono muraglioni di sostegno in pietra, e dei muri in mattoni rossi che sono stati realizzati con fogli in resina, acquistati dal modellista, che riproducono vari tipi di manufatti. I fogli sono di una ditta italiana (“Krea modellismo” www.kreamodellismo.com) e ci sono sembrati realistici e facili da lavorare.
La strada che conduce al “Ufficio Spedizioni” annesso allo scalo merci e’ stata disegnata sul compensato e dopo aver stuccato le giunzioni e’ stata colorata con una vernice sintetica usata per le cancellate, colore grigio antracite scuro, sulla quale sono state poi disegnate le strisce segnaletiche bianche.
Ai bordi della strada e intorno ai binari e’ stato sparso e incollato del pietrisco di varia dimensione. Il pietrisco per la sede ferroviaria e’ stato acquistato in sacchetti da 5 Kg al negozio che vende materiale per acquari ed e’ stato poi setacciato per eliminare le pietruzze piu’ grosse.
Sotto i pochi edifici gia’ posizionati, sono stati realizzati i fori per il successivo passaggio dei cavi elettrici per l’illuminazione. Sul piazzale del deposito merci non poteva mancare la classica gru (Art. 7051) della Marklin. Le ultime foto mostrano lo scalo merci completato.
Mancano ancora dei pali a torre per l’illuminazione dello scalo, da sistemare sulla banchina dei binari centrali. Se qualcuno ha un modello da suggerire, possibilmente con le misure, cercheremo di riprodurlo.
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