A cura di Roberto Camorali
TIPOLOGIE DELLE SPINE VECCHIO TIPO LUNGO MM 12
Uno dei periodi d’oro della Märklin in scala H0 è stato senz’altro quello che va dal dopoguerra alla fine degli anni ’50 del secolo scorso.
È il periodo della mitica serie 800, dei binari con terza rotaia in una serie completa di configurazioni e con numerosi accessori elettromagnetici che hanno reso famoso il marchio in tutto il mondo.
Ma è anche il periodo a cui fanno riferimento tutti i collezionisti, non solo di rotabili, ma anche di tutto il materiale prodotto in quel periodo.
In particolar modo anche gli accessori e l’armamento sono oggetto d’interesse, a volte anche maggiore rispetto ai rotabili, in quanto non sempre di facile reperibilità, specie se in condizioni perfette.
Tutto ciò che ha funzionamenti elettromeccanici, è collegato alla corrente dedicata, con cavi di diverso colore e spine maschio.
Per avere una perfetta rispondenza con l’oggetto originale, e in questo specifico caso mi riferisco principalmente ai collezionisti, tutte le componenti del modello devono corrispondere alle dotazioni che venivano implementate in fabbrica.
Uno dei componenti che più facilmente poteva essere modificato o sostituito erano appunto le spine, giusto per il fatto che sono semplicemente serrate ai cavi mediante vite di piccole dimensioni.
Nel periodo temporale sopracitato le spine erano lunghe 12 mm ed erano di vari colori, in funzione del loro utilizzo, particolarità per altro proseguita per tutto il periodo della commercializzazione del binario M, anche se le spine erano più piccole.
A seguire ho postato un compendio, che non vuole essere esaustivo, delle varie tipologie e colori adottati, al fine di individuare quale spina giusta adottasse ogni singolo oggetto.
GIALLE
a) dal 1947 al 1952 utilizzata per segnali, scambi, sganciavagoni 3600 EKN, piattaforma girevole 410 M, passaggio a livello 459 MG e gru 451/G
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per segnali, scambi, sganciavagoni 3600 EKS, piattaforma girevole 410 NG, passaggio a livello 459 MG e gru 451/G
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per segnali, scambi, sganciavagoni 3600 EKS , piattaforma girevole 410 NG, passaggio a livello 459/1G e gru 451/2G
d) dal 1957 al 1958 utilizzata per segnali, scambi, piattaforma girevole 7186, passaggio a livello 7057 e gru 7051
ROSSE
a) dal 1947 al 1952 utilizzata per gru e binari con presa corrente
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per segnali, scambi, gru e binari con presa corrente
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per segnali, scambi, gru e binari con presa corrente
d) dal 1957 al 1958 utilizzata per segnali, scambi, gru e binari con presa corrente
VERDI
a) dal 1947 al 1952 utilizzata per segnali, scambi e gru
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per segnali, scambi e gru
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per segnali, scambi e gru
d) dal 1957 al 1958 utilizzata per segnali, scambi e gru
MARRONE
a) dal 1947 al 1952 utilizzata per gru e binari con presa corrente
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per gru e binari con presa corrente
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per gru e binari con presa corrente
d) dal 1957 al 1958 utilizzata per gru e binari con presa corrente
ARANCIO
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per segnali 446/13 – 446/3
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per segnali 446/13 – 446/3 – 446/22
d) dal 1957 al 1958 utilizzata per segnali 7041 – 7038 – 7043
BLU
b) dal 1953 al 1954 utilizzata per sganciavagoni 3600 EKN
c) dal 1955 al 1956 utilizzata per sganciavagoni 3600 EKS
d) dal 1957 al 1958 fornita come ricambio
NERE
b) dal 1947 al 1953 utilizzata per scambi, segnali, sganciavagoni, piattaforma, cabina 456
c) dal 1954 al 1955 fornita come ricambio
Nelle foto a seguire si potrà facilmente individuare, tramite le lettere di riferimento, quale tipologia di spina e di colore siano state adottate nei diversi anni in cui gli oggetti sono stati in produzione.
Ormai di Märklin si sa tutto, innumerevoli pubblicazioni raccontano la storia e la tecnica di ogni singolo oggetto prodotto, ma di queste tipologie di nicchia non ci sono molte notizie, e pertanto confido di fare cosa gradita ai collezionisti per rendere i loro modelli, e non solo i rotabili, il più conformi possibile all’originale.